Ricordate i “video virali” che qualche tempo fa hanno spopolato su internet: “The Machine is Us/ing Us” e “A Vision of Students Today”? Sono stati realizzati da Michael Wesch, antropologo americano.
Quando si parla di web semantico, molti blogger indicano il video di Wesch come l'unico in grado di definirne la complessità. Ci sono persone talmente entusiaste del linguaggio inventato dal professore che se lo postano e ne consigliano la visione, considerandola imperdibile per chiunque si colleghi. Sì, il punto credo sia la community, l'interconnessione tra individui, il fatto di parlare una lingua nuova, comune, buona per tutti, e quella lingua c'era già, ma si trattava di decodificarla. Molti compiti assegnati agli studenti non riescono ad andare oltre il semplice atto dello studente che li prepara e del professore che li giudica. Ma i compiti nella classe di antropologia dal professor Michael Wesch alla Kansas State University sono stati visti in giro per il pianeta da qualcosa come 1 milione e mezzo di persone.
I video prodotti dalla classe di Wesch raccontano i problemi degli studenti del ventunesimo secolo alle prese con la scuola e l’università di due secoli prima. Uno dei video è stato visto, ad ora, più di 1,7 milioni di volte.
Il senso dei filmati degli studenti è ben sintentizzato nella citazione di apertura del video stesso, presa da McLuhan: Il bambino di oggi è sconcertato quando entra in un ambiente del diciannovesimo secolo che ancora caratterizza il sistema formativo dove l’informazione è scarsa ma ordinata e strutturata secondo materie e programmi organizzati secondo modelli classificatori e frammentati (Marshall Mc Luhan 1967).
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