sabato 22 novembre 2008

Sandro Curzi: un ricordo

Di Sandro Curzi si diranno molte cose in questi giorni, ma voglio ricordare due episodi che ricordo in particolare. La misura dell’uomo e professionista dell’informazione mi sembra esserci tutta. Era l’ottobre 2006 e si parlava di privatizzare la Rai. Discorso trito. Un comico toscano aveva bestemmiato in diretta in un reality molto seguito su Rai2. Si sollevava ogni tipo di critica al servizio pubblico, e Casini proponeva di vendere la Rai. «Dopo le bestemmie in diretta e i pacchi (ormai a tutte le ore) vorrei sapere se ancora qualcuno ha il coraggio di condannare la mia proposta di privatizzare una rete Rai», domandava. Sui giornali il polverone occupava più pagine di quante ne meritasse. Dove erano finiti «i contenuti di alto valore sociale del servizio pubblico?», il leader Udc cavalcava l’onda populista, raccogliendo ampi consensi. Ma ecco che interveniva a calmare gli animi il consigliere Rai Sandro Curzi. Invece di vendere tutte le reti Rai, così da poter disporre di sei o sette reti nazionali commerciali e private dove bestemmiare tutti di più, Curzi invitava la politica a non occuparsi delle «bestemmia sfuggite a un comico ma di grandi e illuminate regole di settore» (…). Una voce fuori dal coro.Coraggiosa anche la presa di posizione del giornalista garantista, quando si trattava di mandare in onda il famoso filmato della Bbc, ‘Sex crimes and Vatican’, nel maggio 2007, e organizzare un dibattito sulle dure accuse a Benedetto XVI di aver coperto lo scandalo internazionale dei preti pedofili. L’ex direttore del Tg3 si batteva come un leone, convinto della necessità di trasmettere tutto il video, dal momento che era tra i più seguiti del sito http://www.video.google.it/. Dimostrava così di essere molto più avanti dei suoi interlocutori per diversi importanti aspetti culturali. E spiegava alla fine della storia «Leggo ora dichiarazioni di colleghi consiglieri che si attribuiscono il merito di aver dato ‘indicazioni di pluralismo, di corretta informazione’ e addirittura di aver dato il ‘via libera’ alla trasmissione di ‘Sex crimes and Vatican’: proprio gli stessi che da settimane si oppongono al suo acquisto e alla sua messa in onda anche con pubbliche dichiarazioni e che hanno bloccato per due giorni il CdA con questa pretesa. Ieri mezzo CdA, compreso il presidente, è stato costretto ad uscire dalla sala riunioni per impedire alla maggioranza consiliare di perpetrare un gravissimo atto, inedito nella pur tormentata storia recente della Rai: la censura preventiva e la cancellazione di una trasmissione giornalistica». Grazie Sandro.

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